Chiarito uno dei meccanismi, come riporta oggi la testata di divulgazione scientifica Gravità Zero, che favorisce lo sviluppo dell’Alzheimer, la più comune patologia legata all’invecchiamento.
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Alcune componenti del team di ricerca NICO - Università di Torino.
Da sinistra: Debora Monteleone e le due autrici principali Elena Tamagno e Michela Guglielmotto |
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Autophagy, è nato nei laboratori del NICO l’Istituto di Neuroscienze della Fondazione Cavalieri Ottolenghi - Università di Torino con sede a Orbassano, ma è frutto di una collaborazione a livello nazionale e internazionale. Hanno infatti partecipato - oltre al Dipartimento di Scienze Biologiche e Cliniche dell’Università di Torino - ricercatori dell’Università di Catania, Genova, Losanna e della Columbia University di New York.
Elena Tamagno e Michela Guglielmotto del gruppo di ricerca guidato dal direttore dell’istituto, il prof. Alessandro Vercelli - hanno individuato la relazione che lega la presenza di questa molecola ai principali meccanismi di morte e ricambio cellulare, entrambi responsabili della neurodegenerazione e dello sviluppo della malattia.
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