È stato approvato qualche giorno fa il Decreto Sviluppo che prevede lo stanziamento di incentivi statali per l’acquisto di auto a basso impatto ambientale (auto elettriche, ibride, a Gpl, a metano, a biometano, a biocombustibili e a idrogeno). Se ne era già parlato per il 2012, ma gli incentivi partiranno solo a gennaio 2013 con una pianificazione annuale fino al 2015.
Proprio qualche giorno fa si è svolto a Milano un incontro dal titolo “Una scossa alla città” incentrato sui temi della mobilità sostenibile.
Sempre più dati confermano il calo della vendita di automobili in Italia: meno sono le auto in circolazione, meno sono le seconde auto per famiglia e meno sono quindi le auto acquistate, mentre sembrano in aumento quelle rottamate. Durante il convegno è stato quindi messo in luce che gli italiani considerano l’auto elettrica o ibrida, una valida alternativa alle automobili di vecchia generazione, sia in una visione di maggior rispetto per l’ambiente (e quindi una miglior vivibilità delle città), sia per un reale risparmio sull’acquisto di carburanti.
Purtroppo però il dato non sembra riflettersi sui reali acquisti: ad oggi poche sono le auto ibride vendute e ancora meno quelle elettriche. La causa principale risiede nel prezzo, ancora troppo alto, delle auto di nuova generazione. Ecco perchè più di un italiano su tre si dice d’accordo con gli incentivi verso le auto a basse emissioni e pensa di approfittarne non appena disponibili.
Ma vediamo nel dettaglio il piano incentivi presentato nel nuovo Decreto Sviluppo.A partire da gennaio 2013 saranno stanziati in tutto 140 milioni di euro, suddivisi in 50 milioni per il 2013 e 45 milioni per il 2014 e il 2015.L’incentivo al singolo, verrà corrisposto in base alla quantità di emissioni della nuova auto acquistata per un massimo di 5000 euro (per autovetture da 0 a 50 g/km di CO2).Gli incentivi non saranno totalmente erogabili verso privati cittadini perchè il 70% sarà destinato a taxi, veicoli commerciali e auto aziendali con il vincolo di rottamare un vecchio veicolo (immatricolato almeno 10 anni fa). Vincolo che non sussite invece per quel 30% destinati ai privati.
L’abbassamento sostanziale degli incentivi che erano stati previsti nel 2012 e la cifra che andrebbe a “scontare” l’acquisto di una nuova auto (considerata poca cosa dalla maggior parte degli interessati, visto che un’auto elettrica costa circa 30.000 euro), nonché il vincolo di rottamazione imposto alle aziende, non hanno convinto molti degli addetti ai lavori che considerano la manovra insufficiente.Ciò nonostante si tratta di un primo passo verso una mobilità maggiormente sostenibile e l’augurio è che gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o a basse emissioni di CO2 non rimangano isolati in questo panorama di cambiamento delle abitudini di spostamento degli italiani.
Il mercato dell’auto e quello delle auto elettriche in particolare, sembrano ancora sostanziamente in una fase di immobilità. Nonostante questo molte sono le case automobilistiche che negli ultimi anni hanno investito in tecnologia per mettere a punto modelli sempre più ecocompatibili e anche Enel, come primo fornitore energetico, si è attivata firmando un accordo con Nissan per la promozione di un pacchetto comprendente l’cquisto di una vettura elettrica e la fornitura casalinga di elettricità necessaria per la ricarica presso il proprio garage.
Le iniziative quindi non mancano e, sebbene gli incentivi siano una necessità, dovranno essere pianificate anche le infrastrutture adeguate, una riorganizzazione della mobilità cittadina e una maggior consapevolezza personale e collettiva. La strada per la mobilità sostenibile oggi più che mai sembra l’unica percorribile, sia per una ripresa dei mercati dell’auto e del suo indotto sia, soprattutto, per dare un futuro alle nostre città rendendole più a misura d’uomo, come già altre realtà europee sono riuscite a fare.
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